Primo vincitore del Premio PAS 2019. Nella categoria Storie, riconoscimento a Mohamed Keita.
È Mohamed Keita il primo vincitore, per la categoria Storie, del Premio PAS 2019. Fotografo, originario della Costa d’Avorio, la sua è una storia di dolore, fatica, passione e speranza a cui somma le storie che racconta offrendo un punto di vista particolarissimo.
Ha dovuto lasciare il suo Paese nel 2007, a soli 14 anni, per affrontare un viaggio che sapeva sarebbe stato faticoso e pieno d’insidie. È riuscito ad arrivare a destinazione in Italia dopo essere passato per la Guinea, il Mali, l’Algeria, il Sahara, la Libia e Malta, soltanto tre anni dopo, nel 2010, a 17 anni.
Grazie all’attività di un centro d’accoglienza impara ad usare la macchina fotografica che da quel momento, con un po’ di pratica e qualche corso di formazione ulteriore, è diventato il suo mezzo espressivo preferito. Il suo modo particolare di descrivere la contemporaneità si è affermato sulla scena internazionale, le sue foto sono esposte in tutta Europa e attualmente sono in esposizione alla Biennale di Architettura.
Nel 2017 ha aperto un laboratorio fotografico per bambini di strada in Mali e, da alcuni anni, segue i ragazzi del centro Civico Zero continuando il suo rapporto con il mondo del volontariato sociale e del riscatto per mezzo di un’arte espressiva come la fotografia.
Per la capacità dimostata attraverso il documentario Backliner di raccontare la storia dello spazio nascosto della musica, un riconoscimento extra alla categoria Storie è stato assegnato anche al fotografo Fabio Lovino, presente al Festival insieme a Riccardo Sinigallia e G Max dei Flaminio Maphia.
Il Premio PAS 2019 è stato istituito quest’anno per la prima volta, con un qualificatissimo Comitato di Selezione, ed è diviso in quattro categorie: Storie, Narrazione, Innovazione dei Linguaggi e Storyteller. E intende promuovere i racconti e le storie per offrire un punto di vista sulla nostra contemporaneità attraverso il racconto di storie. Crediamo nella potenza delle storie, perché ci conducono in territori sconosciuti, luoghi ed esperienze attraverso le quali crescere come cittadini ed esseri umani.