LA STORIA NEL MANIFESTO: LAIKA E LO SPAZIO.
La corsa con gli Stati Uniti su chi per primo avrebbe mandato l’uomo nello Spazio e poi sulla Luna passa dal suo migliore amico: il cane. In Unione Sovietica, dopo il successo della missione Sputnik 1, il pensiero fisso era di iniziare a sperimentare le possibili conseguenze che un corpo umano avrebbe dovuto subire nel viaggio oltre l’atmosfera terrestre. Dopo una serie di valutazioni che non è dato conoscere, perché la cortina di ferro non faceva passare nemmeno mezza informazione, decisero che il cane poteva essere l’essere vivente più adatto. In particolare la scelta ricadde sui cani siberiani, molto simili agli husky, perché si tratta di una razza molto resistente alle condizioni estreme, in particolare al freddo.
La missione Sputnik 2 era un’altra missione di prova, si sapeva già dalla partenza che non sarebbe tornato indietro nulla, né lo Sputnik né tantomeno il cane. La versione ufficiale è che decisero di provare con un randagio, il cui vero nome era Kudrjavka (ricciolina). La lanciarono in orbita il 3 Novembre 1957 alle 2.30 dal Cosmodromo di Bajkonur. Per anni si credette che il cane resistette in orbita per oltre quattro giorni, in realtà sopravvisse soltanto per sette ore come scoperto soltanto nel 2002.
L’esperimento scatenò un vero e proprio shock in Occidente, con azioni di protesta davanti le ambasciate dell’URSS per la crudeltà insita nel sacrificare una vita umana. Ma fu uno shock che fece da preludio ad un altro ancora più grande: l’Unione Sovietica era stata in grado di mandare nello spazio un vettore con capacità di carico e gittata maggiori rispetto a quelli degli Stati Uniti. Insomma, era in vantaggio nella corsa alla conquista dello Spazio.
La storia di Laika, come tutte le storie che segnano un passaggio per l’umanità, è stata generativa di altre storie: nel 1964 un’azienda di caravan si chiama Laika in suo onore; nel 1987 un gruppo rock finlandese decide di chiamarsi Laika & The Cosmonauts; il 1º luglio del 2002 la famosa cartoon band Gorillaz pubblicò in collaborazione con gli Space Monkeyz l’album “Laika Come Home“, album che trae ispirazione proprio dal nome della cagnetta; nel 2004, il gruppo Arcade Fire include nell’album Funeral una canzone intitolata Neighborhood#2 (Laika); nel 2007 il musicista danese Trentemøller le dedica un video (Moan (Trentemoller Remix Radioedit)) per un suo brano dall’album The Trentemoller Chronicles; nel 2015 Ascanio Celestini intitola Laika il suo nuovo spettacolo, che inizia con una riflessione sulla cagnolina nello spazio e Dio; nel 2018 esce il film ungherese “Lajka“, in cui si ipotizza ironicamente che il primo essere ad andare nello spazio sia stato uno giovane Rom chiamato così.